Consiglio Comunale, scontro sulla Centralina

prodronero SCONTRO SULLA CENTRALINA.
La ditta che ha effettuato i lavori non ha ancora inviato la fattura

Si è aperto con la consegna di una targa di riconoscimento alla Pro Dronero per la storica promozione in serie D il Consiglio comunale di martedì 25 giugno.
“E’ una cosa fantastica – ha detto il presidente della Pro Beccaccini – per la prima volta la pro si iscriverà ad un campionato nazionale. Nel 2002 la squadra era sull’orlo dello scioglimento e l’allora dirigenza aveva programmato una fusione con il Busca. Siamo partiti dalla Promozione e poi siamo saliti in eccellenza e adesso questo grande risultato”.
Si è quindi aperta la seduta istituzionale del Consiglio. Approvati all’unanimità la cessione al Comune da parte di un privato di un terreno di 1350 metri quadrati in località San Nicolao, il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, la determinazione delle rate e delle scadenze di versamento della Tares e il piano delle opere pubbliche. Per il 2013 sono in programma la realizzazione del nuovo bocciodromo che costerà 1.550.000 euro, il secondo lotto dell’intervento di ristrutturazione delle scuole di piazza Marconi e la sostituzione di tutti i serramenti (1.507.000 euro), la sistemazione di alcune strade comunali (110.000 euro) e la realizzazione di marciapiedi di collegamento tra Dronero, Villar San Costanzo e Roccabruna (250.000 euro).
Via libera anche al bilancio di previsione 2013, che pareggia a 13.445.901,90, pesantemente condizionato dai tagli ai traferimenti statali che si sono fatti via via più pesanti negli ultimi tre anni.
Il gettone di presenza che spetta ai consiglieri è stato fissato a 16,23 euro. Ad animare la serata ci ha pensato il consigliere di minoranza Alberto Tenan, con una domanda rivolta al sindaco. Oggetto del contendere, ancora una volta, la centralina della Torrazza, rimasta ferma dal 10 novembre 2012 al 4 marzo 2013 per un guasto al generatore.
A distanza di quatto mesi dall’intervento di riparazione, la ditta che ha effettuato i lavori non ha ancora inviato la fattura al Comune. “Mi stupisce che la ditta non si faccia avanti – ha detto Tenan – ci sono dei problemi? Secondo me ci sono dei contrasti perché il preventivo non è stato rispettato. Il consuntivo sarà, probabilmente, molto più alto, almeno 10.000 euro, di quanto preventivato. Continuo a sostenere, come ho già detto, che la sostituzione del generatore sarebbe stata la soluzione migliore. Se è realmente sottodimensionato, a quel punto si sarebbe potuto sostituire. Quei problemi rimarranno sempre”.
Il sindaco Livio Acchiardi si è limitato a dire “Gli importi sono quelli e siamo in attesa”.
Sono poi stati destinati 10.000 euro agli edifici di culto. Di questi 4000 euro per la manutenzione del tetto della chiesa di Sant’Anna di Piossasco e 6000 euro per il restauro dell’oratorio San Luigi di Dronero.

Luca Chiapale

25 Aprile a Dronero

provincia_tranquilla Orazione ufficiale della neo-senatrice Patrizia Manassero, figlia di un partigiano che aveva combattuto in valle Maira

A conclusione del ciclo di tre appuntamenti “Aspettando il 25 aprile”, svoltisi tra fine marzo ed aprile e condivisi con i comuni di Roccabruna e Villar San Costanzo e seguiti sempre da un numeroso pubblico, Dronero ha festeggiato – ed è proprio il caso di dire che c’era un po’ di aria di festa e di speranza, non solo di commemorazione – il 68° anniversario della Liberazione, giovedì 25 aprile, con un programma ricco di proposte.
Dopo la deposizione di corone ai vari monumenti cittadini e la celebrazione della Santa Messa amministratori locali, cittadini e ragazzi delle classi quinte della scuola primaria e delle classi terze della scuola secondaria di primo grado si sono radunati in piazza Martiri della Libertà per condividere riflessioni e momenti musicali.
Sul palco, il presidente dell’ANPI dronerese, Alessandro Mandrile, ha ricordato l’attualità della Costituzione nata dalla resistenza e ha ringraziato il presidente Napolitano, gli ha fatto gli auguri per il nuovo mandato e ha ricordato, in questo difficile momento storico, che i politici del dopoguerra erano animati da umiltà e voglia di fare. E’ seguito il saluto del sindaco Livio Acchiardi che ha ricordato l’impegno dronerese e della Valle nella lotta di Liberazione e la recente attribuzione della medaglia d’oro al valore civile alla città, oltre al riconoscimento del valor militare.
Per rimanere in tema con la serata del progetto “Aspettando il 25 aprile” presentata il 5 aprile presso il teatro Iris di Dronero “Bianca: una, cento donne della resistenza” si sono alternate sul palco Valeria Arpino, accompagnata dal suo gruppo di musicisti, con canti della Resistenza e pezzi più recenti, ma sempre a tema, e la neo-senatrice del Partito Democratico Patrizia Manassero, cuneese, figlia di un partigiano che aveva combattuto in valle Maira, incaricata dell’orazione ufficiale. Toccanti le sue parole in ricordo delle vittime droneresi, l’invito a non dimenticare, a non delegare ma ad assumersi le proprie responsabilità e, a conclusione dell’orazione, l’augurio di un buon 25 aprile con la frase “Viva la resistenza e la Costituzione repubblicana”.
In conclusione di mattinata un nutrito programma di letture e canti dei ragazzi dei due istituti dell’obbligo con messaggi chiari: “Mai più la guerra” dopo il ricordo di Alberto Giorsetti, bambino di Roccabruna morto durante il secondo conflitto mondiale, e “I bambini non si toccano, i bambini non capiscono il perché, non colgono differenze di lingua, di razza, di religione, hanno il diritto di vivere in pace , senza barriere, senza frontiere e pregiudizi”.
La condivisione dei temi esposti da parte dei presenti è stata sottolineata con frequenti e lunghi applausi. Applausi ai ragazzi che rappresentano il futuro di questa nazione e agli insegnanti che hanno dato loro modo di conoscere ed approfondire questi temi.
Alla fine tutti, ragazzi e partecipanti alla manifestazione, si sono uniti nelle prime strofe del nostro inno nazionale.
S.T.

Dronero Medaglia d’oro al valore civile per «La fiera popolazione del piccolo Centro del cuneese insorgeva, con la costituzione delle prime formazioni partigiane, contro l’oppressione nazifascista, partecipando con coraggiosa determinazione ed altissima dignità umana alla lotta di Liberazione. Oggetto di feroci rappresaglie, deportazioni e barbarie nonché di violenti bombardamenti, sorretta da profonda fede negli ideali di libertà e democrazia, sopportava la perdita di un numero elevato di vite umane dando luminoso esempio di eccezionale abnegazione, di incrollabile fermezza e spirito patriottico» — Dronero 1944 – 1945
Dronero: Croce di guerra al Valor Militare perché «Nel corso della lotta di liberazione Dronero si opponeva eroicamente all’oppressore dando, con la partecipazione della sua popolazione un valido e costante sostegno alle forze partigiane e un notevole contributo di combattenti, di sangue e di sofferenze»
— Dronero, gennaio 1944 – aprile 1945

Cassa Integrazione per l’ARCE di Dronero

la primavera Sono stati firmati martedì 16 aprile in Provincia due protocolli d’intesa per l’anticipazione della cassa integrazione straordinaria ai dipendenti sospesi dal lavoro delle aziende Arce Industria srl di Dronero e Occelli & C di Farigliano

L’anticipo della cassa integrazione (pari ad una somma mensile per ciascun lavoratore per un massimo di 12 mesi) è frutto di un’intesa tra la Provincia di Cuneo, i singoli Comuni coinvolti e la Fondazione Crc che insieme si suddividono gli oneri economici della procedura nella misura di 1/3 ciascuno. Alle aziende si chiede di attivare percorsi di politica attiva del lavoro per il personale beneficiario dell’anticipazione, mentre le organizzazioni sindacali si occupano di illustrare ai singoli lavoratori le modalità pratiche. Oltre all’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Pietro Blengini, che ha convocato le parti, erano presenti i rappresentanti di Inps, Banca Regionale Europea, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Comuni e delle organizzazioni sindacali.
Per l’azienda Arce di Dronero il provvedimento riguarda un numero massimo di 35 dipendenti della ditta specializzata in produzione e vendita di stufe e cucine a legna. L’accordo coinvolge il Comune di Dronero che era rappresentato dal sindaco Livio Acchiardi.
“Ancora una volta interveniamo per alleviare la situazione dei lavoratori di aziende in crisi – spiegano la presidente Gianna Gancia e l’assessore al Lavoro Pietro Blengini – La Provincia, in accordo con le parti sociali e gli enti territoriali, ritiene fondamentale tale sostegno e con l’anticipo della cassa integrazione straordinaria risponde in maniera concreta al disagio delle numerose famiglie coinvolte per attenuare l’apprensione sociale del territorio”

VALLE MACRA 1911 – Una guida per il presente

Guida valle Macra 1911 Sabato 20 Aprile 2013 si terrà in Via Roma a Dronero la giornata dedicata a
VALLE MACRA 1911 – UNA GUIDA PER IL PRESENTE

Sabato 20 Aprile 2013 si terrà in Via Roma a Dronero la giornata dedicata a VALLE MACRA 1911 – UNA GUIDA PER IL PRESENTE a cura e con la presenza del prof. PIERCARLO GRIMALDI, antropologo, rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, curatore dell’edizione in copia anastatica della guida di Giovanni Lantermino, edita nel 1911, ripubblicata dalle Messaggerie Subalpine nel 2012.

Alle 10.30 si svolgerà un incontro/dibattito sulle interessanti prospettive della Valle Maira con la partecipazione di Sindaci, Assessori al Turismo , Imprenditori locali, Associazioni di turismo ambientale.

Dalla mattinata saranno esposte foto storiche e nuovi scatti sulla Valle a cura di FotoSlow Valle Maira, e un panoramica di Realtà Economiche locali.

Nel pomeriggio ci sarà la presentazione ufficiale della Guida con letture dell’attore LUCA OCCELLI. In seguito si visiterà la saletta/museo della Tipografia.

Domenica è prevista la possibilità di visita guidata alle borgate del Comune di Marmora.

Questa la proposta degli amici dell’Isola che…c’è per l’Earth Day mondiale (che questo anno sarà lunedì 22 aprile)anche in relazione al comunicato della FAO per la prossima Giornata internazionale della montagna che si celebrerà il prossimo 11 dicembre:”Mountains – Key to a Global Green Economy” si comprende che la Valle Maira rientra nel tema:

”…. i beni e servizi della montagna sono primari per il raggiungimento di una ‘crescita verde’, ma sono crescenti le minacce per loro offerta sostenibile, crediamo che questo tema possa accrescere la consapevolezza sul perché le montagne siano importanti per un’economia verde e uno sviluppo sostenibile globale e come le nuove opportunità dovrebbero portare benefici alle regione montuose e ai bassi piani, invece di contribuire al degrado degli ecosistema montani”.

(dal comunicato della FAO).

Tecnogranda, parla Ferrario

Alessandro Ferrario TECNOGRANDA: PARLA FERRARIO
Le passività del bilancio 2011 sarebbero da attribuire ad un differente sistema di calcolo

Alessandro Mario Ferrario, classe 1965, arriva in Tecnogranda nel 2007, in un periodo di profonda crisi per l’azienda dronerese, dopo aver lavorato per numerose multinazionali tra le quali Heinken, Philip Morris e Barilla. Nel biennio 2008 – 2009 è stato direttore generale di Finpiemonte. Dall’1 settembre 2011 è direttore di Confartigianato Cuneo.
Negli anni il fatturato di Tecnogranda continua a crescere, fino al 2011, quando fa segnare un – 1.1325.000 euro (-40% rispetto all’anno precedente). Ferrario, amministratore delegato e direttore dell’azienda, lascia l’incarico, a scadenza del mandato, a metà 2011.
Dopo aver prestato la sua opera in importanti multinazionali, come approda a Tecnogranda?
Nel 2007 si discute se Tecnogranda deve proseguire come aveva fatto fino ad allora, chiudere o trovare una nuova strada. Se fosse stata chiusa il territorio avrebbe dovuto restituire una cifra tra i 5 e i 6 milioni di euro di fondi ottenuti per avviare la società perché non aveva esaurito il percorso minimo richiesto dalla Commissione europea in termini di operatività a partire dalla fondazione. Io vengo coinvolto dall’Unione industriale in un progetto di dare un futuro alla società specializzandola sul settore agroalimentare che rappresenta una ricchezza per il territorio. Si trattava di creare un’impresa di servizi tecnici e di accompagnamento. Mi sono messo a lavorare in termini di volontariato in un percorso voluto dagli azionisti. Si insedia un cda composto da imprenditori e tecnici per tener legata la società al territorio. I laboratori devono essere riconvertiti e si deve riconnettere Tecnogranda al territorio. Si raggiunge il punto di pareggio molto prima di quanto previsto. Negli anni si ottengono circa 30 milioni di euro a fondo perduto. Tecnogranda diventa il più grande polo tecnologico del Piemonte con 450 imprese associate.
In un articolo del 2008 pubblicato su un quotidiano nazionale parlò di un progetto commissionato da un’azienda israeliana per la gestione degli ortaggi. Come è andata a finire?
La cosa è continuata. Era un sistema di ottimizzazione dell’irrigazione con dei sensori in campo che permetteva con il 30% in meno di acqua di fare il 21% in più di produzione di verdure.
Nel bilancio di Tecnogranda del 2010 si parla di 120 progetti avviati. Nel 2011 si legge che i progetti attivi sono scesi a 12. Come mai?
Non mi risulta. Bisogna vedere quale fosse la partecipazione di Tecnogranda in tutti quei progetti.
Il 31 dicembre 2010 viene deliberato un aumento di capitale considerevole per alcuni progetti. Sono proseguiti?
Era necessario finanziare un’implementazione dei laboratori, quali, ad esempio, quelli del plasma e per eliminare le tossine. Si investe anche nella ricerca sulle energie rinnovabili perché, ad esempio, le serre fotovoltaiche avevano dei problemi. Quando si cresce c’è bisogno di finanziare nell’immediato il circolante perché i contributi per le ricerche arrivano dopo.
Il bilancio 2010 si chiude con un fatturato di 2.400.000 euro (+72% rispetto all’anno precedente). A fine 2011, si registra invece un passivo di 1.300.000 euro. Come spiega questa cosa?
Deriva da scelte di criteri contabili operati dalla nuova amministrazione. In primo luogo il patrimonio, poi la contabilizzazione dei progetti di ricerca pluriennali. Ma come è possibile che si produca questa negatività? Vengono cambiati i criteri contabili rimasti inalterati fin dall’inizio della storia di Tecnogranda. Erano stati sempre messi a patrimonio netto dei contributi percepiti negli anni 2002, 2003 e 2004. La cosa viene adesso spostata nei debiti del passivo. Questo contabilmente implica una perdita e una riduzione del patrimonio.
Questa cosa implica un perdita così alta?
Credo una buona parte.
Se è solo una questione contabile come spiega che il 13 settembre 2012 viene convocata un’assemblea con all’ordine del giorno la discussione dell’articolo 2446 del codice civile che riguarda il capitale societario ridotto ad 1/3?
Non viene raggiunta la soglia che obbliga ad una ricapitalizzazione. Gli amministratori lo fanno per informare i soci del futuro andamento di Tecnogranda. Viene detto che i soldi sono spostati e che non vengono più contabilizzati come prima, ma non è che non ci sono più. Poi, certo, la crisi inizia a farsi sentire, qualche cliente fallisce e c’è un discorso di revisione dei crediti.
Nonostante il dato negativo del bilancio, l’assemblea approva la destinazione di 60.000 euro a suo favore come “corresponsioni competenze ad obiettivi raggiunti” relativi al suo operato nel 2011…
Nel mio contratto, sin dall’inizio, c’è una fetta dei compensi legata al raggiungimento dei risultati. C’è un meccanismo di valutazione formalizzato che si avvale di un comitato retributivo. C’è un controllo interno che va a vedere l’operato e gli obiettivi sono posti ad inizio anno, controllati e consuntivati alla chiusura del bilancio. L’assemblea delibera su indicazione di questo comitato. Ci sono anni in cui non ho percepito questi soldi, perchè non era stato possibile raggiungere gli obiettivi.
Nel bilancio 2011 non sono più inseriti alcuni beni strumentali, per un totale di 280.000 euro presenti negli esercizi precedenti. Che fine hanno fatto?
Sono beni presso terzi. Acquistati da Tecnopgranda e poi portati in altre aziende. Sono inseriti nelle opportune voci. A livello contabile è stato fatto tutto nella massima trasparenza.
Nel 2011 inizia un suo interessamento per l’insediamento di un progetto imprenditoriale in Valle d’Aosta, nell’area della ex Tecdis di Chatillon, chiusa dal 2006. Quello non poteva essere un progetto targato Tecnogranda?
Veniamo presentati dalla Regione Piemonte alla Valle d’Aosta che vuole fare un parco tecnologico, per non dismettere quell’area e convertirla a magazzino. Si cerca di creare un polo che abbia caratteristiche integrate con gli incubatori di quel territorio che si occupi di centro servizi per l’innovazione ed incubatore d’imprese. Una cosa molto diversa da Tecnogranda che lavora su aziende già produttive. E poi c’è la differenza che là l’area è molto più grande. La situazione in Valle d’Aosta è ancora all’inizio. Se dovesse partire sarebbe buono se Tecnogranda vi rimanesse agganciata, mantenendo però la propria identità. Comunque, rimarrò fino allo studio di fattibilità, poi lascerò. La cosa aveva senso finche mi occupavo di Tecnoranda, perché avrebbero potuto esserci delle sinergie.
Il nuovo cda subentrato nel 2012 ha detto di aver dato mandato ad uno studio legale di verificare la possibilità di rivalersi economicamente sui precedenti amministratori. Ci sono novità?
Noi siamo a disposizione, come lo siamo sempre stati, a chiarire ogni cosa. Già dal 2008 avevamo messo a punto un organismo di vigilanza.
Che futuro vede per Tecnogranda?
Si deve proseguire sulla questione del polo d’innovazione. Quello che dovrebbe fare l’azienda è quello che è stato fatto nel 2007, usando Tecnogranda come strumento di sviluppo del territorio.

Luca Chiapale

Consiglio Comunale a Dronero

Alberto Tenan “BENE L’UNIONE MA LA SEDE DEVE ESSERE A DRONERO”
Dal Consiglio la richiesta che nel nuovo ente sia rappresentata anche la minoranza

Il Consiglio comunale di Dronero, mercoledì 6 marzo ha approvato l’adesione all’Unione dei Comuni della Valle Maira che sostituirà la Comunità montana Valli Grana e Maira.
Il nuovo ente sarà composto da 13 Comuni: Dronero, Villar San Costanzo, Roccabruna, Cartignano, San Damiano Macra, Macra, Celle di Macra, Marmora, Canosio, Stroppo, Prazzo, Elva e Acceglio.
“L’adesione al nuovo soggetto è una cosa lodevole – ha detto l’esponente del gruppo di minoranza Progetto Dronero – purchè l’Unione non diventi un nuovo carrozzone. E’ fondamentale che la Valle rimanga unita. Dronero è il centro più popoloso della Valle Maira e nell’Unione dovrà pesare più di altri, perché non è giusto che conti come ad esempio, come Macra. La sede non potrà che essere a Dronero e la minoranza dovrà essere rappresentata nel Consiglio. E’ molto importante, in questa fase, redigere bene lo statuto dell’Unione per tenere conto di tutte queste cose”.
“Per Dronero sarà un’Unione molto leggera – ha spiegato il sindaco Livio Acchiardi – perché si potrebbero delegare le funzioni di catasto e dello sviluppo montano. Bisogna sperare che il nuovo ente produca sul territorio gli stessi risultati che ha portato la Comunità montana, il cui operato, negli anni ha permesso di recuperare 24 miliardi (di lire ndr) per numerosi progetti sul territorio”.
Sono poi stati approvati il nuovo regolamento dei controlli interni, un adempimento richiesto dalla legge, che disciplina il funzionamento dell’amministrazione comunale e una modifica al regolamento dell’Imu per equiparare alle abitazioni principali gli immobili di proprietà delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, gli alloggi delle case popolari o degli enti di edilizia residenziale pubblica, considerati.
Ad essere interessati dalla modifica del regolamento sono i soci assegnatari dei 18 alloggi della cooperativa edilizia Flavia a proprietà indivisa delle vie Stefano Revelli e Attilio Allione. Nel 2012, nonostante non fossero proprietari dell’alloggio in cui risiedono, si sono visti recapitare una cartella Imu che in alcuni casi, tra prima e seconda rata, è arrivata anche a oltre 400 euro.
Nell’approvare il regolamento per l’applicazione dell’imu, l’amministrazione non aveva previsto deroghe per alcune tipologie di abitazione, tra cui quelle di proprietà delle cooperative a proprietà indivisa. A fronte di un’aliquota dell’0,4% stabilita per l’abitazione principale, questi immobili sono stati considerati come seconde case e quindi assoggettati ad un’aliquota dell’1%.
“Finalmente è stata sanata questa anomalia dell’Imu – commenta Angelo Stanisci, portavoce dei residenti, presente al Consiglio comunale – che si è rivelata molto onerosa per alcuni di noi. E’ un gesto di equità sociale. Adesso non resta che aspettare il responso dell’esposto per la restituzione dell’imu 2012 indebitamente pagato”.

Luca Chiapale

Gruppo A.N.A. di DRONERO Raduno 2013

Alpini2013 E’ stata una due giorni molto intensa quella vissuta dal Gruppo Alpini di Dronero. Una due giorni che ha visto alternarsi, come nella tradizione Alpina, momenti di convivialità e di festa, a momenti di ricordo di celebrazione e di manifestazioni protocollari

Sin dal sabato pomeriggio, con l’arrivo delle Penne Nere di Castelnuovo Garfagnana accompagnate dal Vice Sindaco dott. Biasotti, l’esposizione dei mezzi militari del Gruppo Alpini di Leva anni 80 in congedo, l’arrivo del Gruppo storico Regiment d’Ordonnance National Piemomt 1793-1800 e la Banda Musicale San Luigi di Dronero si è creata un’atmosfera di festa condivisa da tutta la popolazione. La serata, dopo la cena offerta dal Comune, si è conclusa con le esibizioni canore nel Cinema Teatro Iris con il “Piccolo Coro Familiae di Dronero” e la corale “La Reis”.
La giornata di domenica è iniziata con l’Alza Bandiera ufficiale e gli onori al Battaglione Dronero e la deposizione della corona al cippo dedicato alla Garfagnana per rinnovare il gemellaggio con le Penne nere di Garfagnana ed a ricordo degli Alpini di quella Terra che morirono travolti dalla valanga alle pendici del monte Rocca La Meja il 30 gennaio 1937.
Si è poi reso omaggio in memoria di tutti Caduti con la deposizione della corona al Monumento degli Alpini.
La cornice degli Alpini alla celebrazione è stata veramente oltre ogni aspettativa: ben tre Vessilli Sezionali Cuneo, Mondovì e Saluzzo, la Bandiera di Guerra del XXIX Battaglione Coloniale , 22 gagliardetti provenienti dalle provincie di Cuneo, Torino e Biella, i Gonfaloni dei comuni di Dronero e Castelnuovo Garfagnana , le Associazioni d’Arma della. Marina, Aeronautica e ANPI abbracciavano il celebrante nel suo officiare colorando di verde alpino l’altare. Al centro della chiesa, il nuovo gagliardetto del Gruppo ripiegato intorno all’asta di supporto per poi essere srotolato e benedetto davanti all’altare da Don Graziano, ha reso ancora più solenne la messa.
Stanchi ma felici e soddisfatti gli alpini di Dronero hanno poi concluso la festa con l’ammaina bandiera.
Il Gruppo Ana di Dronero ringrazia di cuore tutti coloro che hanno contribuito con doni alla bella riuscita della lotteria.

PROTEA – Piacevole scoperta

Camilla Il nostro viaggio nelle aziende droneresi continua, dopo la tradizione metalmeccanica passiamo all’elettronica, incontriamo la PROTEA, azienda specializzata nella produzione di apparecchiature per il settore elettronico

Ci accoglie l’amministratore unico, Eraldo Luciano, insieme ai suoi due figli Emanuele e Massimo, rimaniamo colpiti dalla dotazione di macchinari per la produzione, quattordici apparecchiature automatiche di assemblaggio Smt ( Amistar-Tenryu , Philips, Yamaha e Universal), sei forni per rifusione ( Vitronics, Ersa, Techwin e Samsung ), sei apparecchiature serigrafiche automatiche ( M.P.M. ) ed una grande cella frigorifera automatizzata con controllo della temperatura e umidita’ per lo stoccaggio dei circuiti preassemblati. Il tutto in una bella struttura, in netta evidenza nella zona industriale di Ricogno, quando si lascia Dronero verso Cuneo, un cubo di vetro di cui molti si saranno chiesti l’impiego.
Proprio in quella struttura, organizzata su due piani, si concentra la produzione della PROTEA, montaggio di apparecchiature elettroniche e di circuiti con componenti elettronici, sia tradizionali che SMT, utilizzati soprattutto nel settore automotive. Parlando di automotive il pensiero non può non andare alla BITRON, multinazionale di proprietà della famiglia Bianco, fornitore delle principali aziende automobilistiche europee e mondiali. Proprio la PROTEA è un importante fornitore del Gruppo Bitron con cui ha ormai stabilito una sorta di filo diretto, grazie soprattutto all’estrema flessibilità produttiva su cui l’azienda ha puntato molto in tutti questi anni. Scelta vincente che ha consentito di eseguire sia le piccole sia le grandi produzioni, garantendo la qualità a costi estremamente competitivi.

Infatti la domanda che sorge spontanea riguarda proprio la competitività di produzioni che ormai siamo abituati a vedere localizzate in paesi magari lontani con un costo del lavoro molto basso. La risposta arriva da Emanuele Luciano “Un buon rapporto con le maestranze e una attenta e parsimoniosa gestione degli impianti produttivi consentono alla Protea di avere un rapporto qualità/prezzo molto concorrenziale che consente di difendere le proprie posizioni di mercato. In questo momento l’azienda sta lavorando a pieno regime e le prospettive nel breve-medio periodo sono buone”

Un capitolo speciale vogliamo invece dedicarlo al personale, 27 dipendenti in tutto. Di queste la stragrande maggioranza sono giovani donne, spesso mamme, a cui l’azienda garantisce orari flessibili in funzione delle proprie esigenze. L’elevata automazione degli impianti di produzione e una intelligente gestione della successiva attività di collaudo e test delle schede elettroniche prodotte, consentono alle maestranze margini di flessibilità che vanno molto oltre le regole contrattuali. Aggiunge Eraldo Luciano “Certamente, per noi la flessibilità vuol dire anche creare un ambiente più accogliente per i lavoratori. All’interno della nostra struttura – dal 2000 ci siamo trasferiti in questo moderno stabilimento di 3600 metri quadri disposto su due piani – alcuni locali sono stati “riservati” ai dipendenti, soci, clienti e fornitori. In questi locali ci sono un club privato, una palestra e stiamo pensando anche alla creazione di un bar, sempre all’interno dell’azienda. Avere dedicato parte dello spazio a degli ambienti relax ha certamente contribuito al rendimento complessivo di tutti”

Che dire, in un momento non facile, in cui le aziende puntano, con difficoltà, alla sopravvivenza la visita in PROTEA è stato un piacevole intermezzo.

Massimo Monetti

La cittadinanza “benemerita” allo storico del Cuneese

Camilla Ad un anno dalla morte di Piero Camilla, la cittadinanza “benemerita” allo storico del Cuneese

Sotto le austere colonne gotiche della chiesa di San Francesco a Cuneo lunedì 11 marzo con una solenne cerimonia il Consiglio comunale ha insignito il professor Piero Camilla, della “cittadinanza benemerita” alla memoria. La consegna è avvenuta nella ricorrenza del 1° anniversario della sua morte.
Egli era stato il fondatore e primo direttore della prestigiosa biblioteca comunale della città; il luogo, ove chi scrive, come un gran numero di suoi coetanei, erano soliti andare settimanalmente a prendere a prestito quei libri di cui a scuola si veniva a conoscenza ed il cui acquisto era un diletto che alla fine degli anni ’50 erano in pochi a poterselo permettere.
Ma fu con l’avvento della scolarizzazione di massa degli anni ’60 che la biblioteca di Cuneo diventò la meta abituale, dove studenti, insegnanti, comuni cittadini si incontravano ed i libri passavano di mano in un vortice veloce. Erano anche gli anni della straordinaria scoperta della letteratura americana, ai cui orizzonti la biblioteca prontamente aveva aperto i propri scaffali, mettendo in movimento un lento processo di sprovincializzazione i cui frutti non tardarono a maturare alla fine degli anni ’60
Quelli furono anche gli anni in cui il professor Camilla cominciò a tessere un disegno ambizioso: quello di non limitarsi all’ orticello culturale della piccola Cuneo, circondata da un territorio vastissimo ed in gran parte estraneo alle fantasie della cultura, chiuso nel ristretto orizzonte del proprio campanile.
Prendeva così il largo il suo progetto: far diventare la biblioteca di Cuneo il vertice di una rete di piccole biblioteche, facendo viaggiare i libri anzichè le persone, creando centri di prestito nelle varie cittadine di fondo-valle, ove non di rado egli stesso si recava per recapitare e ritirare in capienti bauli i libri richiesti e quelli restituiti.
Fu in questo contesto che la città di Dronero tornò ad essere uno dei suoi luoghi privilegiati, come racconta la professoressa Elda Gottero in una sua dettagliata testimonianza riportata nel corposo e composito libro che il Comune di Cuneo ha patrocinato in occasione del 1° anniversario della scomparsa di Piero. (Tra libri e storia. Il percorso e l’eredità di Piero Camilla, L’Artistica Editrice, marzo 2013)
Roccabruna era il paese di origine di sua madre e la frazione di Norat é stata la sede del suo primo incarico di insegnante elementare .
Sempre sulle pendici della bassa valle Maira nel ’44 e ’45 si fu in contatto stretto con i gruppi partigiani GL.
Poi negli anni ’70 è spesso ospite gradito di quel Circolo giovanile che nel tornare a far rivivere la Biblioteca Civica di Dronero aveva uno dei suoi scopi principali;
Numerosi poi sono i suoi interventi negli incontri relativi alla pubblicazione degli Statuti della valle Maira e di Dronero. Infine accettò di sostituire dall’ 88 al ’92 Ezio Mauro alla direzione responsabile de “Il Drago”, di cui il presente periodico è la prosecuzione.
Anche queste piccole curiosità hanno trovato spazio nella relazione ufficiale alla cerimonia di lunedì 11 marzo, tenuta da Mario Cordero che di Camilla è stato prima stretto collaboratore e poi ne ha preso il posto, quando il direttore si è ritirato in pensione.
La testimonianza di Cordero è stata un elogio ad un tipo particolare di Cultura, quella che si alimenta di passione civile, dove il conoscere non è un fregio di cui ornarsi, ma una condizione fondamentale per vivere in rapporto stretto con gli altri.
Cordero scorrendo a volo d’uccello l’enorme mole di lavoro, sia organizzativo che divulgativo, operato sul patrimonio custodito negli archivi comunali ha individuato due emblematiche virtù che hanno guidato la sua opera: la passione per la libertà e quella che gli antichi chiamavano la “rusticitas”, cioè l’amore per la semplicità.
Quanto alla prima essa è ben evidente nella decisione di pubblicare “la più antica cronaca di Cuneo” di Giovanni Francesco Rebaccini ove si raccontano i fatti dei primi due secoli di Cuneo e del suo territorio intorno, individuandone la nascita in un insopprimibile desiderio di liberà che emerge dalle vicende scaturite da una rivolta contro il signorotto Caraglio che contendeva ad un giovane sposo lo “ius primae noctis”; di qui una una lunga ed alterna sollevazione sul finire del primo secolo dell’Anno Mille del contado tra Caraglio, Bernezzo e anche oltre che culminerà appunto con la fondazione di Cuneo.
Quanto alla “rusticitas” sia sufficiente riferire come varcando il portone della biblioteca subito si capiva se il direttore era in ufficio: bastava osservare se nell’androne ci fosse appoggiata al muro la sua vecchia bicicletta.

Crisi Tecnogranda arriva in valle d’Aosta

CrisiTecnogranda LA CRISI DI TECNOGRANDA APPRODA NEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D’AOSTA

(nella foto Ing. Alessandro Ferrario, ex-Amministratore Delegato TECNOGRANDA Spa)

Caveri (U.V.P.): “La società è in una situazione deficitaria imbarazzante”
Tecnogranda ha chiuso il 2012 con un passivo di 840.000 euro che, aggiunti al dato fatto segnare durante l’esercizio precedente (-1.200.000 euro), fanno lievitare le perdite ad oltre 2.000.000 di euro.
E poi c’è la questione dei crediti inesigibili, che ammonterebbero a 800.000 euro che difficilmente la società riuscirà a recuperare.
La questione del polo tecnologico dronerese, con i bilanci in rosso e un profondo stato debitorio, dopo aver fatto molto discutere a Dronero, più sui giornali che nelle opportune sedi istituzionali e in Consiglio comunale a Cuneo, varca i confini provinciali e approda nel Consiglio regionale della Valle d’Aosta. Ad accendere i riflettori sulla società, che non viene certo portata come esempio di virtuosismo imprenditoriale, è il consigliere dell’Union Valdotaine Progressiste ed ex europarlamentare Luciano Caveri.
La vicenda riguarda l’insediamento, nell’area della Ex Tecdis di Chatillon, azienda chiusa dal 2006, di un nuovo progetto imprenditoriale in capo alla Valle d’Aosta Technology, che intende realizzare un centro di ricerca e incubatore di imprese.
La giunta regionale della Valle d’Aosta l’11 gennaio aveva incaricato Finaosta (la finanziaria della regione) e la Valle d’Aosta Structure (la società che gestisce gli stabilimenti industriali) di prendere contatto con la Valle d’Aosta Technology per l’insediamento della nuova realtà imprenditoriale.
Ad accendere il campanello d’allarme di Caveri è stato il nome di due dei titolari dell’azienda valdostana: Alessandro Ferrario, amministratore delegato di Tecnogranda fino a luglio del 2011 e Davide Veglia, ex vice direttore del polo dronerese.
“Stupisce che un governo regionale dopo un anno di trattativa con questa società – ha chiesto Caveri in un’interrogazione presentata il 6 febbraio all’assessore regionale alle Attività produttive Ennio Pastoret visionabile sul sito internet http://www.consiglio.regione.vda.it/mediateca/video_i.asp?pk_video=15823 – giunga ad una deliberazione senza rendersi conto di cosa sia capitato a due dei soggetti (Ferrario e Veglia ndr) in un’operazione del tutto simile che si è svolta in Provincia di Cuneo. Chi è Alessandro Ferrario, attualmente direttore generale di Confartigianato? Chi è questo personaggio, già venditore di auto socio Veglia, che è stato vice direttore di questa iniziativa fallimentare che si è chiamata Tecnogranda? Come mai Ferrario è stato solo un anno direttore di Finpiemonte? Avete acquisito informazioni sul perché oggi Tecnogranda versi un o stato di gravissimo indebitamento che ha portato di fatto alla chiusura della struttura che assomiglia molto alla struttura che dovrebbe sorgere nella Tecdis? Si tratta di prendere atto di un’attività imprenditoriale che era nata con ottimi intenti sotto l’egida della Fondazione Crc che porta oggi ad una situazione molto grave. Basta leggere la storia di Tecnbogranda che è in una situazione deficitaria imbarazzante, ratei attivi dei progetti, bilanci fantasmagorici che segnalavano ad inizio attività dei grandissimi utili grosso volume di fuoco dell’iniziativa che poi si è spenta in maniera imbarazzante”.

Si è soffermato sulla questione Tecnogranda anche il quotidiano on line valdostano www.12vda.it analizzando l’aspetto patrimoniale della società partecipata e ricordando come, da alcuni controlli contabili, i bilanci sarebbero stati gonfiati e sarebbero state emesse fatture inesigibili. Il costo per queste operazioni avrebbe superato il milione di euro, che sarebbero serviti per pagare lo stipendio di Ferrario e numerose altre consulenze. A questa somma di denaro sarebbero da aggiungere anche i 280.000 euro per l’acquisto di macchinari installati nelle aziende che hanno partecipato ai vari progetti, spariti però dal bilancio patrimoniale di Tecnogranda.

Luca Chiapale