8 settembre 1864: Veniva ufficialmente inaugurato il “TEATRO” di Dronero con annesso “Ristoro”. Come previsto dalle delibere comunali e dal Decreto firmato da Vittorio Emanuele II Re d’Italia, il 2 maggio 1861, che ne autorizzava la costruzione e ne riconosceva la “pubblica utilità”, furono eseguiti i lavori “d’ampliamento dell’Ala e costruzione d’altri locali”. Una lunga e importante storia dronerese. |
8 settembre 1943: Una firma. L’Armistizio. Già il 25 luglio, con la caduta di Mussolini, si erano riuniti gli antifascisti droneresi a casa di Cristoforo Coalova: Pietro Allemandi, Chiaffredo Belliardi, Mario Scaglione, Giuseppe Sciolla, Osvaldo Mauro, Giacomo Agnese, Francesco Isoardi, Giovanni Bono, Battista Conte e Lorenzo Simondi. Giolittiani e socialisti riuniti (quasi larghe intese) per valutare la situazione dopo l’arresto del Duce e l’avvento del governo Badoglio. Immediatamente dopo l’8 settembre lo sfascio delle forze armate rovescia su Dronero e Valle migliaia di sbandati della IV Armata in rientro dalle zone occupate in Francia. Subito si creano le basi per combattere i nazisti ed il decaduto regime. Appoggiati dalla popolazione si danno alla macchia i fratelli Acchiardi, Bernardo Ghio, Mauro e Massimo Bianco, Bruno Scaglione, Stefano Revelli, Antonio Acchiardi, Mario, Ernesto e Pietro Blengino, Antonio e Giuseppe Pomero, Giovanni Rovera, Giacomo Olivero, Guido Campagno, Giovanni Molinengo, i fratelli Giolitto, Mario Vorgnano, Nicola Fabbrone e altri ancora. A Dronero rimangono Allemandi, Lantermino e Coalova per svolgere gli incarichi commissariali.
12 settembre 2013: In netto anticipo sui tempi previsti dallo sfratto chiude definitivamente i battenti lo storico “Caffè del Teatro”. I più ottimisti prevedono la riapertura appena, caduto il governo Letta, abdicazione di Re Giorgio, esilio permanente per il Re dei Clown con tutti i suoi nani, escort, falchi, colombe, allodole e pitonesse, nuova legge elettorale e sostanziale modifica della costituzione, tornino al potere i SAVOIA.
20 settembre 1870: Pietro Spada, contadino di Archero, classe 1844, arruolato nel corpo dei Bersaglieri con matricola 492 e la qualifica di Trombettiere è tra i primi, suonando la carica, ad entrare dalla “Breccia di Porta Pia”. Viene decorato con Medaglia al Valore. Alcuni giorni prima l’ambasciatore del Regno presso lo Stato Vaticano, Gustavo Ponza di San Martino, consegna la lettera di sfratto al Papa. Viene immediatamente scomunicato.
20 settembre 2013: A Caraglio, in occasione della Fiera d’Autunno, il Sindaco, con non celato orgoglio, annuncia ufficialmente l’inaugurazione della sede e l’apertura del nuovo Ufficio Turistico. A Dronero qualcuno, “tomo tomo, cacchio cacchio” per dirla alla Totò, con malcelata vergogna, decide lo sfratto e la chiusura dell’Ufficio Turistico. Non viene scomunicato (vedi anche sfratto Teatro operato con incompetenza e presunzione provocando mancati incassi per canoni d’affitto e costi per spese legali e indennizzi, e “chi paga?”, sempre Totò). Avrà una Medaglia al Valore. La motivazione: “per l’ottusità politica, per aver strenuamente combattuto contro la pagana vocazione turistica della Città, per aver impedito lo sviluppo maligno dell’unica attuale risorsa, per aver arginato l’insano sviluppo economico e occupazionale del settore, per aver arginato il continuo “sbarco” di forestieri e averli “respinti” senza fornire loro alcuna informazione utile”. Complimenti!! Anzi orrore; mi sembra quasi di aver citato la mozione di una onorificenza leghista conferita dall’Abominevole Calderoli a qualche fedele “padano”
Ultimi di settembre: A giugno vi fu un’ondata di sbarchi in occasione di “ Dronero, un borgo ritrovato”.
A parte la bontà dell’evento qualcosa lascia perplessi.
I promozionali recitavano testualmente che l’evento era mirato alla valorizzazione del museo Mallè.
Con il sostegno economico della Regione Piemonte, un grandiosissimo dispiego di volontari, visite a pagamento, sostenevano che gli incassi della manifestazione, dedotte le spese, venivano destinati al restauro di opere conservate al Mallè stesso.
Ad oggi non è dato di conoscere l’entità di spese e ricavi finalizzati.
Sorge il dubbio che l’evento fosse fine a se stesso, un giustificativo per i quasi venti anni di gestione e contributi pubblici percepiti ( gestione affidata dal Comune ad un privato, inutile citare Totò) caratterizzata dal quasi completo oblio.
In memoria dell’ingegner Mallè almeno una spolveratina al vasellame esposto!
Ad oggi ancora nessuna conferma circa le dimissioni dei consiglieri Belliardo e Beltramo.
Che stiano preparando un clamoroso colpo di scena? Anziché presentare la lettera di congedo presenteranno interrogazioni imbarazzanti, da far aumentare la pressione?
Ci saranno interrogazioni circa mancati accordi o assenza di controlli per lo svuotamento del bacino di San Damiano, operato dall’Enel, che ha provocato ingenti danni all’ecosistema della bassa valle e Dronero? Ci saranno interrogazioni circa gli ancora non definiti costi e lo strano giro di consulenze , fatturazioni e rifatturazioni per la rimessa in funzione della Torrazza? Ci saranno interrogazioni circa la chiusura dell’Ufficio Turistico di Dronero? Ci saranno interrogazioni circa l’affidamento in gestione del complesso del Teatro e per i costi sostenuti e da sostenere? Ci saranno interrogazioni circa la gestione del piano regolatore (aree destinate a nuovi insediamenti commerciali, (s)vendita di terreni industriali, conversione di terreni industriali in edificabili, ecc.). Ci saranno interrogazioni circa contributi a macchia di leopardo destinati anche a entità residenti in altri comuni? Ci saranno interrogazioni circa l’assenza di una politica volta alla valorizzazione delle risorse del territorio ed ai problemi occupazionali?
Ci saranno interrogazioni circa la più totale e assoluta assenza di informazioni e mancata trasparenza (prevista per legge) sul sito istituzionale? Ci saranno interrogazioni circa … ? Mamma mia quante! Le faranno? Queste ed altre ancora? O confermeranno le dimissioni?