ARCE, riparte la produzione

fieravalle Tra due settimane l’Arce Stufe srl di Dronero riprenderà regolarmente la produzione di stufe a pellets e a legno, le prime consegne sono già previste per l’ultima settimana di settembre. Nei prossimi giorni la nuova proprietà, che a fine luglio ha acquisito l’Arce spa, assumerà 18 dei 29 dipendenti in concordato preventivo e pur essendo stata costretta a ripartire da zero, ha già in mano un portafoglio ordini del valore di 350 mila euro. L’operazione, condotta dalla famiglia Paolino, già proprietaria della Cosmo srl di Busca, ha un valore complessivo – tra acquisto dell’azienda e investimenti per il suo rilancio – di circa un milione e mezzo di euro.

L’origine del marchio Arce risale addirittura al 1926, quando l’azienda di Dronero fu tra le prime a produrre le famose stufe a legno ancora oggi chiamate “putagè”. All’inizio del secondo Millennio l’Arce era arrivata ad avere 70 dipendenti ed un fatturato di 3,5 milioni di euro. Negli ultimi anni, tuttavia, lo stato di salute dell’azienda di Dronero era progressivamente peggiorato per vari motivi fino ad un primo concordato preventivo concesso nel novembre 2010, a cui ne è seguito un secondo più recente, che ha poi causato il fermo della produzione e la messa in liquidazione della storica azienda cuneese.
Il 30 luglio scorso, l’acquisizione da parte della nuova proprietà che sta solo aspettando la ratifica ufficiale da parte del Tribunale di Cuneo per poter essere completamente operativa e riallacciare così anche i rapporti con i fornitori locali. Il nuovo progetto industriale prevede una forte spinta all’internazionalizzazione dell’Arce Stufe srl, che finora all’estero è presente solo sui mercato francese e spagnolo. Per aumentare l’export la nuova proprietà ha in mente forti sinergie con la Cosmo srl, azienda leader nella progettazione e fabbricazione di spandiconcime, spandisale e miscelatori e già fortemente internazionalizzata, se si considera che il 97% delle vendite viene realizzato all’estero, raggiungendo la quasi totalità dei Paesi del mondo.
Nata nel 1986, la Cosmo ha iniziato con la costruzione di piccoli macchinari agricoli, poco per volta però ha abbandonato questi prodotti per specializzarsi nella costruzione di spandiconcime. E dal 1992 ad oggi ha continuato ad aggiungere nuovi modelli che l’hanno portata a conquistare una posizione che non ha eguali: con i 25.000 pezzi prodotti ogni anno, infatti, la Cosmo è diventata il più grosso costruttore di spandiconcime al mondo. Nel 2013 la Cosmo srl, nella quale lavorano 42 persone con un’età media inferiore ai 35 anni, prevede di sfiorare gli 8 milioni di fatturato, quasi il doppio del 2010 (4,1 milioni).