La recente inaugurazione della nuova sede del Civico Istituto Musicale nella bella cornice di Casa Savio ci ha stuzzicato la curiosità, abbiamo così rintracciato una discendente della famiglia che ci ha permesso di ricostruire, per sommi capi, la storia della famiglia. |
La famiglia Savio è originaria di Cuneo, le prime notizie disponibili riferiscono che l’abitazione era in quella che oggi è via Roma, civico 21, davanti alla chiesa di sant’Ambrogio, nell’ultimo tratto di portici. Siamo a metà Settecento, in Francia regnava Luigi XVI e la Rivoluzione era alle porte, i due capostipite erano tal Bartolomeo Savio (1732-1819) e Teresa Chianale, dalla loro unione nascono sette figli.
Il terzogenito Pietro (1752-1850), conseguita l’abilitazione all’esercizio della professione di “speziale” presso l’Università di Torino, si stabilisce a Dronero in Via Maestra, attuale Via Giolitti, nella casa dove ora è ospitata una parafarmacia, davanti al Municipio.
Pietro Savio sposa Marianna Piassolo (morta nel 1845), figlia del notaio Alessandro Piassolo, Segratario della Città di Dronero. Dei quattro figli di Pietro e Marianna, il terzogenito Carlo (1813-1880) esercita come il padre, la professione di farmacista. E’ finito il sogno napoleonico e siamo in pieno Risorgimento, Carlo Savio sposa Caterina Denina (1818-1909) dalla quale ha sei figli.
Il secondogenito di Carlo e Caterina, Pietro(1840-1913), divenuto poi prefetto del Regno a La Spezia, Genova, Ascoli Piceno e Padova, sposa Teresa Praille (1850-1934) dalla quale ha cinque figli (due femmine e tre maschi), di questi abbiamo recuperato una bella foto scattata nel cortile di casaSavio, in alto, da sinistra a destra, i figli Anna, Carlo, Mario, Giuseppina ed Alessandro, seduti Pietro e la moglie Teresa
Pietro e Teresa abitano la casa accanto alla Confraternita, forse avuta in eredità dal padre e dalle sorelle Piassolo, cioè dalla famiglia materna di Pietro.
I figli maschi non proseguono la discendenza e la famiglia si estingue. Il figlio Mario Savio (1880-1971) ingegnere, residente a Genova, erede di casa Savio, nel 1958 fa donazione della stessa alle Opere Pie Gattinara Roascio.
La casa viene venduta dalle Opere Pie al Comune di Dronero che utilizza il fabbricato delle carrozze come sede del Centro Giolitti, mentre il corpo della casa diventa sede del Centro Sociale, a piano terreno, e ufficio del Giudice di Pace, negli altri due piani.
Quando l’ufficio del Giudice di Pace si trasferisce a Cuneo arriva il Civico Istituto Musicale ed arriviamo così ai giorni nostri.
MM